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Dopo mesi di polemiche sull’inapropriatezza dell’intervento dell’architetto Mario Cucinella, dopo numerose manifestazioni pubbliche di cittadini contrari all’estetica e soprattutto al costo del padiglione espositivo eBO, battezato “Gocce” e soprannominate “barattoli”, alcuni cittadini e cittadine (circa 25 persone) hanno deciso di… “dare un taglio” ai barattoli.

Con Un Taglio, suggerisce un’atteggiamento architettonicamente alternativo al comprensibilmente modermo ma strutturalemente invadente intervento imposto a Bologna. Rispettando le esigenze funzionali dello stesso intervento (dare risalto alla preesistente sala espositiva sotterranea), CUT propone una sensibilità diversa nei confronti del contesto storico. Evitando appunto il vuoto dei barattoli sopra terra e dando luce naturale alla sala espositiva sotterranea, seppur rispettando la necessità di apparire in superfice, si sarebbe risparmiato alla cittadinanza la parziale occlusione di Palazzo Re Enzo.

L’azione consisteva nel disegnare una linea di taglio applicando delle strisce adesive, alcune sagome giganti a forma di forbici e la scritta “CUT” sulla superficie esterna dei barattoli. Il blitz partito dal bar “La Linea”, durato più o meno cinque minuti, ha visto la partecipazione spontanea di alcuni passanti, prima incuriositi e divertiti dall’idea, infine entusiasti di partecipare alla giocosa iniziativa.

Una delle riflessioni reccolte fra i partecipanti: costruire i barattoli è costato circa 3 milioni e mezzo di euro (siamo nell’ordine di 7 miliardi di vecchie lire!), mentre tagliarli è costato solo 50 euro di multa per avere distribuito volantini senza permesso, più o meno come parcheggiare tre biciclette in Piazza Maggiore… Se consideriamo che, mantenendo la stessa funzionalità espositiva, si sarebbero risparmiati metà dei barattoli, con 1,5 milioni di euro si potrebbero parcheggiare migliaia di biciclette in tutta la città.